di Paolo Menchi –
Il bolivar, la moneta nazionale del Venezuela, ha subito un deprezzamento del 30% nel corso del 2025, mentre il gap valutario nel Paese si amplia sempre di più, secondo le stime dell’indipendente Observatorio Venezolano de Finanzas (OVF). Le previsioni per la fine dell’anno non offrono prospettive incoraggianti.
José Guerra, economista e componente dell’OVF, ha osservato che “Per ogni punto percentuale in cui la valuta si deprezza, i prezzi salgono di un punto. Questo perché l’economia venezuelana è informalmente dollarizzata: quando il tasso di cambio aumenta, anche i prezzi cominciano a salire”.
Guerra ha inoltre spiegato che “la Banca Centrale non dispone degli strumenti efficaci per arginare il deprezzamento del bolivar”, evidenziando la scarsità di dollari necessari per stimolare l’economia.
Un ulteriore elemento di preoccupazione è l’imminente uscita della Chevron dal mercato venezuelano, prevista per il prossimo aprile. Tale decisione, presa dall’amministrazione presidenziale degli Stati Uniti guidata da Donald Trump, potrebbe ridurre ulteriormente l’offerta di valuta estera.
In un comunicato Fedecámaras, il principale ente imprenditoriale del Paese, ha dichiarato che la revoca della licenza di Chevron “potrebbe avere ripercussioni gravi sull’economia, poiché una consistente percentuale delle valute in entrata deriva dall’industria petrolifera”.
Fedecámaras ha invitato i governi di Caracas e Washington a riprendere il dialogo, mentre l’amministrazione di Nicolás Maduro tende a minimizzare tali proiezioni, sostenendo che la produzione petrolifera, principale fonte di reddito nazionale, non sarà influenzata dalla chiusura delle operazioni di Chevron.
“Le porte sono spalancate a chiunque desideri venire a produrre”, ha dichiarato il Presidente Nicolás Maduro.
Secondo le proiezioni dell’Observatorio de Finanzas, il tasso di cambio ufficiale potrebbe chiudere l’anno a 120 bolivar per dollaro, quasi il doppio rispetto all’attuale quotazione. Il dollaro ufficiale della Banca Centrale del Venezuela (BCV) è stato scambiato il 12 marzo a 65,63 bolivar per dollaro, mentre sul mercato nero, il tasso parallelo si aggira intorno agli 80 bolivar per dollaro, con un divario superiore al 20%.
“La tendenza è indubbiamente quella di un continuo deprezzamento della moneta”, ha ribadito Guerra.
La volatilità dei prezzi nelle ultime settimane si fa sentire pesantemente tra la popolazione venezuelana, In generale, la popolazione vive in uno stato di sopravvivenza perché i prezzi sono praticamente raddoppiati.
Le stime dell’OVF indicano che l’inflazione per quest’anno potrebbe raggiungere il 150%, una dinamica che gli esperti definiscono praticamente “irreversibile”, salvo un ipotetico accordo economico attualmente fuori discussione.