Usa. Trump, ‘declassificheremo i file degli omicidi di Kennedy e King’

di Giuseppe Gagliano –

Donald Trump, noto per il suo approccio diretto e spesso imprevedibile, ha dichiarato che uno dei suoi primi atti come presidente sarà la declassificazione dei documenti relativi agli omicidi di John F. Kennedy, Robert Kennedy e Martin Luther King Jr. Una promessa che, a dir poco, solleva aspettative ma anche dubbi, alimentando l’eterno fascino delle teorie del complotto che circondano questi tragici eventi della storia americana.
La declassificazione di questi file, se realmente avverrà, rappresenterebbe un evento storico. Per decenni, gli omicidi di JFK, RFK e MLK sono stati avvolti da una nebbia di mistero e speculazioni, con versioni ufficiali che hanno lasciato molti insoddisfatti e una mole di interrogativi irrisolti. Trump, con la sua mossa, sembra voler strizzare l’occhio a coloro che non hanno mai smesso di dubitare delle spiegazioni ufficiali e credono che dietro questi omicidi ci siano forze più oscure e inconfessabili.
Tuttavia è difficile non notare il tempismo politico di questa dichiarazione. Annunciare la declassificazione di documenti così sensibili proprio all’inizio del mandato non è solo un gesto simbolico, ma un modo per catalizzare attenzione e guadagnare consenso, spostando il dibattito pubblico su un tema altamente emotivo e lontano dalle questioni più spinose del presente.
Ma la vera domanda è: cosa rivelerebbero realmente questi documenti? Potrebbero contenere dettagli scomodi o confermare ciò che già si sospetta, oppure, più probabilmente, essere una raccolta di informazioni frammentarie e inconcludenti. Non sarebbe la prima volta che una promessa di trasparenza si traduce in una montagna di carte che poco aggiungono alla verità storica.
E poi c’è il rischio politico. Se i documenti non rivelassero nulla di significativo, Trump potrebbe trovarsi accusato di aver cavalcato l’onda della curiosità popolare senza un reale scopo. D’altra parte, se emergessero prove che mettono in discussione le versioni ufficiali, il dibattito potrebbe esplodere, con conseguenze imprevedibili per la fiducia nelle istituzioni americane.
In ogni caso, questa promessa di Trump non è solo una mossa spettacolare, ma un promemoria di quanto passato e presente siano intrecciati nella politica americana. Forse, più che cercare risposte, questa mossa serve a ricordarci che, in politica, il mistero può essere una strategia potente quanto la trasparenza.