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La capitale ugandese Kampala dirà addio ai monumenti del colonialismo britannico e introdurrà nuovi nomi alle strade delle sue città, ancora oggi intitolate a “criminali” e a “figure storiche controverse”: a deciderlo il giudice dell’Alta corte Musa Ssekaana, con una sentenza che ha accolto una campagna locale di sensibilizzazione.
Secondo il quotidiano New Vision, il provvedimento impegna l’amministrazione cittadina, al quale è stato già notificato. Le misure dovrebbero “colpire” tra gli altri il maggiore generale Henry Edward Colville, uno dei primi commissari del protettorato dell’Uganda, e Frederick Lugard, funzionario coloniale noto per i soprusi a danno della popolazione.
La sentenza è il punto di arrivo di una campagna che già nel 2020 aveva permesso di raccogliere oltre 5.800 firme. La richiesta, sotto forma di petizione, era di “decolonizzare e rinominare” decine di strade e di statue.
La via giudiziaria è stata invece intrapresa dall’attivista John Ssempebwa. La sua tesi, alla base di una causa, è che le strade e i parchi intitolati dai britannici durante l’epoca coloniale violino il diritto degli ugandesi “alla dignità e alla libertà da trattamenti crudeli”.
Fonte: agenzia Dire.