di Alessio Cuel –
Parlando a margine di un evento organizzato dal Financial Times, l’ex presidente del Consiglio e della BCE Mario Draghi ha rilanciato la necessità di una maggiore integrazione tra i paesi europei, per affrontare le grandi sfide del presente e del futuro.
“O l’Europa agisce insieme e diventa un’unione più profonda, un’unione capace di esprimere una politica estera e una politica di difesa, oltre a tutte le politiche economiche oppure temo che l’Unione europea non sopravviverà se non come mercato unico”, ha dichiarato Draghi, focalizzandosi su alcune delle grandi sfide dell’Europa contemporanea tra cui il rischio di recessione, il calo della produttività e l’instabilità geopolitica ai propri confini.
Chiosando sulla questione ucraina, l’ex premier ha rimarcato l’esigenza, per l’Unione europea, di non abdicare ai propri valori fondamentali di libertà, democrazia e stato di diritto. L’ammissione della Russia al G8 malgrado il mancato riconoscimento della sovranità ucraina costituisce, per Draghi, un arretramento rispetto ai principi fondanti sui quali l’architettura istituzionale europea è stata costruita.
Per Draghi è imminente, quindi, la necessità di agire su due fronti. Internamente, è necessario per l’Unione europea rafforzarsi, dotandosi di tutti gli strumenti istituzionali per poter parlare con una voce sola sui temi di politica estera, della difesa e sui dossier economici. A livello internazionale, è prioritario per l’Europa difendere i propri valori fondanti, entrando in gioco come attore internazionale in modo incisivo laddove questi vengano minacciati.