Sudan. Si intensifica la lotta tra esercito e Rsf per il controllo di Khartoum

di Giuseppe Gagliano –

Il conflitto in Sudan sta raggiungendo un nuovo livello di intensità, con entrambe le fazioni principali, sostenute da potenze straniere, che sembrano pronte a scontrarsi duramente per il controllo di Khartoum ed El Fasher, la capitale del Darfur settentrionale. Gli scontri, resi ancora più devastanti dalle armi fornite da paesi come gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, la Russia e la Cina, stanno coinvolgendo un numero sempre maggiore di civili, che si trovano intrappolati tra le fazioni in lotta senza poter ricevere l’aiuto necessario.
L’ultima fase della guerra ha avuto un’ulteriore spinta dopo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, dove si sperava di lanciare un’iniziativa internazionale per un cessate il fuoco umanitario. Tuttavia, i leader dei due eserciti rivali, il generale Burhan delle Forze Armate Sudanesi (SAF) e Hemeti (vero nome: Mohammed Dagalo), leader delle Forze di Supporto Rapido (RSF), si sono dimostrati riluttanti a partecipare a negoziati significativi.
Offensiva su Khartoum Proprio mentre Burhan parlava all’ONU, le SAF hanno lanciato un’offensiva ambiziosa per riprendere il controllo di Khartoum, una città che da oltre un anno è sotto il dominio della RSF. Le forze di Burhan hanno attraversato rapidamente i ponti che collegano le diverse parti della città, cercando di riconquistare aree strategiche, tra cui il Palazzo presidenziale. Questo potrebbe segnare un primo successo per le SAF, che erano state costrette a spostare il loro quartier generale a Port Sudan a causa dei precedenti attacchi della RSF.
Battaglia per il Darfur Nel Darfur, le battaglie sono altrettanto feroci. La RSF, che ha conquistato diverse città nella regione durante la stagione secca dello scorso anno, sta cercando di consolidare il proprio controllo su El Fasher. Tuttavia, la resistenza da parte delle SAF e delle milizie alleate locali, come il Movimento di Giustizia e Uguaglianza (JEM), ha complicato la situazione. Le forze governative hanno bombardato ripetutamente posizioni della RSF, utilizzando anche droni armati. La situazione è resa ancora più drammatica dall’intervento di altri gruppi armati del Darfur, che hanno deciso di prendere parte attiva nel conflitto, spesso schierandosi con le SAF.
Nuove tattiche Entrambe le parti stanno modificando le loro strategie. Mentre la RSF ha ridotto le operazioni di attacco rapido, preferendo consolidare le proprie posizioni all’interno di El Fasher, le SAF continuano a bombardare le aree strategiche controllate dai loro nemici. Le forze governative hanno rafforzato le proprie postazioni con nuove fortificazioni, ma la presenza di snipers e droni letali su entrambi i lati sta aumentando il numero delle vittime civili.
Il conflitto, che ha già provocato la morte di diversi comandanti della RSF, rischia di intensificarsi ulteriormente nei prossimi mesi, mentre le due fazioni si contendono il controllo di vaste aree del paese, senza considerazione per il crescente numero di vittime tra la popolazione civile.