Sudafrica. Gas: stop dal Mozambico, il governo punta sul Matola LNG

di Giuseppe Gagliano

La fornitura di gas dai giacimenti di Pande e Temane in Mozambico verso il Sudafrica, una risorsa energetica fondamentale per l’economia sudafricana, sta per concludersi, lasciando il Paese di fronte a sfide rilevanti nella ricerca di alternative sostenibili. Sebbene il progetto Matola LNG sia stato indicato come possibile soluzione, il percorso per garantirne la piena operatività è ancora irto di ostacoli. TotalEnergies ha confermato il proprio impegno nel sostenere l’iniziativa, tuttavia permangono significativi rischi infrastrutturali midstream, in particolare riguardanti il terminale di importazione di Matola. La realizzazione di questo terminale, essenziale per assicurare al Sudafrica un flusso stabile di gas naturale liquefatto, richiede investimenti notevoli e, soprattutto, un ambiente politico e regolamentare favorevole.
Secondo Jaco Human, dirigente dell’Industrial Gas Users Association Southern Africa (IGUA-SA), il governo sudafricano deve giocare un ruolo attivo per mitigare i rischi associati agli investimenti necessari per il terminale di Matola. Questa struttura rappresenta un’infrastruttura strategica che consentirebbe al Sudafrica di diversificare le proprie fonti energetiche, riducendo la dipendenza dal carbone e contribuendo così agli obiettivi di sostenibilità e transizione energetica. Tuttavia, le sfide sono molteplici: gli investitori internazionali cercano garanzie sulla stabilità normativa e su condizioni economiche favorevoli, fattori che il governo sudafricano è chiamato a garantire attraverso politiche di supporto e incentivi fiscali.
Il progetto Matola LNG ha il potenziale per diventare un pilastro dell’approvvigionamento energetico della regione dell’Africa australe. Il gas importato tramite questo terminale potrebbe alimentare sia il Sudafrica che i Paesi limitrofi, fornendo un’alternativa più pulita rispetto ai combustibili fossili tradizionali. Tuttavia, la sua realizzazione richiede tempi lunghi, competenze specifiche e un’infrastruttura di trasporto solida, che dovrà garantire la distribuzione efficiente del gas dai terminali di importazione alle reti di distribuzione locali.
Alcuni esperti del settore sostengono che, per attirare i capitali necessari, il Sudafrica dovrà non solo assicurare condizioni favorevoli agli investitori, ma anche collaborare con il Mozambico per garantire una gestione condivisa delle risorse energetiche e delle infrastrutture. La collaborazione tra i due governi potrebbe anche includere l’adozione di misure congiunte per la sicurezza e la gestione dei rischi associati ai progetti di energia transfrontaliera, in modo da proteggere gli investimenti contro eventuali instabilità politiche o economiche.
Mentre TotalEnergies si è detta pronta a sostenere il progetto Matola LNG, il futuro dell’approvvigionamento di gas naturale per il Sudafrica dipende ora dalla capacità del governo di creare un quadro di sicurezza e stabilità per gli investimenti.