di Shorsh Surme –
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha affermato che sono ormai 700 li civili ucci in varie circostanze negli scontri più violenti tra le forze di sicurezza siriane e uomini armati fedeli all’ex presidente Bashar al-Assad, nell’ovest del paese.
L’osservatorio, che ha sede in Gran Bretagna, ha aggiunto che si sono verificate “esecuzioni sul campo e uccisioni sistematiche”, e che la costa siriana è stata testimone di “cinque orribili massacri che hanno causato la morte di centinaia di civili”, accusando elementi affiliati al Ministero della Difesa siriano di aver commesso la maggior parte di queste violazioni, secondo l’osservatorio.
Secondo l’Associated Press, le periferie delle città costiere sono ancora sotto il controllo dei lealisti di al-Assad, come nel caso della città natale dell’ex presidente, Qardaha, sulle montagne che dominano la costa.
All’epoca la TV siriana citò le parole del governatore di Latakia, Mohammed Othman, secondo cui le forze di sicurezza avevano revocato l’assedio ai centri di sicurezza nel governatorato di Latakia, indicando che le operazioni continuavano per garantire la stabilità nella regione.
Othman ha rivelato l’arrivo di rinforzi militari che hanno tolto l’assedio in diverse località e che le forze di sicurezza hanno arrestato “alcuni resti del regime e inizieranno a dare la caccia ai restanti sabato”.
Il corrispondente di Alhurra ha spiegato in precedenza che le autorità siriane hanno esteso il coprifuoco fino a sabato e hanno inviato ulteriori rinforzi, sottolineando che le autorità hanno confermato che l’attacco alle forze di sicurezza era stato organizzato, soprattutto dopo la diffusione sui social media di dichiarazioni di sostenitori del regime di al-Assad che indicavano l’inizio dell'”ora zero”.
Ha spiegato che le autorità siriane hanno ripreso il controllo su alcune zone di Latakia, mentre altre zone, in particolare la catena montuosa, non sono ancora sicure a causa della loro natura geografica.
Gli ultimi scontri sono iniziati giovedì, quando le forze di sicurezza hanno tentato di arrestare un ricercato nei pressi della città costiera di Jableh e sono state attaccate dai lealisti di al-Assad. Venerdì l’intelligence siriana ha accusato “ex leader militari e della sicurezza affiliati al defunto regime” di essere dietro gli attacchi sulla costa.