Messico. Ucciso e decapitato il sindaco neoeletto di Chilpancingo

di C. Alessandro Mauceri

Il Messico è sotto shock dopo il ritrovamento del cadavere di Alejandro Arcos Catalán, ucciso e decapitato pochi giorni dopo essere stato eletto sindaco di Chilpancingo, la capitale dello stato meridionale di Guerrero. La testa insanguinata di Arcos Catalán è stata ritrovata poggiata sul tetto di un veicolo bianco all’interno del quale giaceva il resto del cadavere. Un segno del fatto che ad uccidere il neo sindaco è stata la criminalità organizzata.
L’esecuzione del sindaco è solo l’ultimo di una serie di omicidi avvenuti negli ultimi giorni. Il 3 ottobre è stato ucciso il segretario, Francisco Tapia. E alla vigilia dell’insediamento del sindaco era stato crivellato di proiettili Ulises Hernández Martínez, ex comandante delle forze speciali di polizia destinato a diventare capo della sicurezza di Arcos Catalán.
Finora Claudia Sheinbaum, prima donna presidente del Messico, anche lei eletta da pochi giorni, si è limitata a dichiarare che “sono in corso tutte le indagini necessarie”. Secondo il notiziario messicano Reforma, domenica, il giorno in cui è stato ucciso, Arcos avrebbe dovuto incontrare alcuni membri della banda di Los Ardillos. Il ministro della Sicurezza Omar Garcia Harfuch ha detto ai giornalisti che “Il sindaco stava andando da solo a Petaquillas per un incontro”, ha detto Garcia Harfuch. Secondo quanto ha riportato il ministro, Arcos, figura di spicco dell’opposizione, non aveva richiesto alcuna scorta di sicurezza. Il ministro ha tenuto a sottolineare che il neo eletto sindaco non si era rivolto né al Ministero della Sicurezza né alla Guardia Nazionale per chiedere protezione o assistenza. Questo, però, contrasterebbe con alcune notizie diffuse dai media locali secondo cui il sindaco aveva detto ai media locali di volere maggiore protezione.
La morte di Arcos arriva a una settimana dal suo insediamento come sindaco di Chilpancingo, la capitale dello stato di Guerrero. Con le sue montagne isolate e il clima temperato del Pacifico, questa parte del territorio messicano è stata a lungo un centro per la produzione di papaveri da oppio, ingrediente base per la produzione di drghe più pesanti. Sono decine le bande di narcotrafficanti che operano nello stato. E sono frequenti gli scontri per il controllo della regione.
Recentemente, dopo l’arresto di due presunti membri della banda di Los Ardillos, migliaia di manifestanti sono scesi in strada a nome della banda per chiedere il loro rilascio. Si sono registrati scontri con la Guardia Nazionale e la polizia a Chilpancingo: pare che sia stato utilizzato anche un veicolo blindato per sfondare i cancelli degli uffici comunali e diversi funzionari sono stati costretti a scappare durante i disordini.
Il ministro Harfuch ha fatto sapere che altri quattro sindaci – di Guerrero e di un altro Stato, Guanajuato – hanno chiesto protezione dopo la morte di Arcos.
Nell’ultimo anno, in Messico si sono svolte le più grandi elezioni della sua storia: i cittadini sono stati chiamati a eleggere decine di migliaia di candidati tra locali, statali e federali. Spesso le procedure di voto sono state segnate dalle violenze: si stima che almeno 37 i candidati sono stati uccisi nel periodo precedente al voto. Molti di loro erano in corsa per una carica locale. In altri casi, ad essere stati uccisi sono stati i loro parenti.
Alejandro Moreno, presidente del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), il partito di Arcos Catalán, ha definito l’omicidio del sindaco neo eletto un grottesco “atto terroristico”. Anche Ricardo Anaya, senatore dell’opposizione, ha puntato il dito sul problema della sicurezza in Messico definendola “agghiacciante”. “Il fatto che abbiano decapitato il sindaco di una città così importante dovrebbe farci rabbrividire. È assolutamente inaccettabile e dobbiamo fare qualcosa per assicurarci che smetta che accada”, ha detto Anaya. Da quando nel 2006 il presidente Felipe Calderón ha lanciato la sua “guerra” contro i cartelli della droga, sono state uccise centinaia di migliaia di persone. Solo lo scorso anno, in Messico, gli omicidi sono stati più di 30mila. Secondo il think tank Instituto Igarapé, nel 2023, 11 delle città con il maggior numero di omicidi al mondo si troverebbero in Messico. E Chilpancingo è una di queste. https://americasquarterly.org/article/latin-americas-murder-rates-reveal-surprising-new-trends/
Una situazione che è peggiorata e non poco, rispetto al 2015 quando erano solo tre le città messicane “omicide” riportate in questa classifica.