Gaza. Tajani, ‘Percorso non facile, ma la pace deve prevalere”

Ius scholae, ‘Essere italiani non è legato alle generazioni’.

di Mariarita Cupersito –

Si è svolto ieri a Rimini, in occasione del Meeting di Cl, il panel “Percorsi di pace” a cui ha preso parte il ministro degli Esteri Antonio Tajani con il presidente della Pontificia Accademia per la vita, monsignor Vincenzo Paglia, e la moderazione del presidente Bernhard Scholz.
Tra le tematiche di rilevanza internazionale che sono state affrontate, spiccano le crisi in Medio Oriente e Ucraina; in riferimento al processo di pace in Israele e a Gaza, il vicepremier e ministro degli Esteri ha dichiarato: “Noi stiamo sostenendo gli sforzi degli Stati Uniti. Non è facile, purtroppo Hamas continua a fare una serie di richieste che non so quanto Israele possa accettare. Ci sono anche gli egiziani, che hanno qualche problema per quanto riguarda il dislocamento delle truppe israeliane tra il confine e l’apertura della porta a Rafah verso l’Egitto”.
“Mi auguro che alla fine prevalga il buon senso”, ha proseguito, “perché la guerra non serve a nessuno, non fa bene a nessuno. La pace deve prevalere. I nostri sforzi sono tutti orientati a sostenere i colloqui di pace. Abbiamo anche preso un’iniziativa insieme a Gran Bretagna, Francia e Germania proprio per dare un impulso da parte europea, non soltanto dell’Unione europea, a questa azione per la pace. Continuiamo a lavorare”.
In tema di ius scholae, Tajani ha affermato che “essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu. Insisto sulla formazione, sull’identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori”.
L’incontro si è anche focalizzato sul Piano Mattei per l’Africa, progetto strategico di diplomazia, cooperazione allo sviluppo e investimento dell’Italia per rafforzare e rinnovare i legami con il continente. “È un’intuizione straordinaria, va messo in atto. Bisogna accelerare, è una via che può portare alla pace. Durante i miei incarichi in Europa, io ho sempre sostenuto che servisse un Piano Marshall per l’Africa. Il Piano Mattei diciamo che è la parte italiana di quel piano Marshall”. Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto che “l’Italia ha un grande ruolo da svolgere: non dobbiamo consentire che la popolazione africana mitizzi Putin come alternativa al colonialismo”.
 Non sono mancate, infine, riflessioni sulle questioni economiche: “Il debito pubblico si riduce anche con un incremento dell’accesso al credito per quanto riguarda le imprese e le famiglie, vale a dire attraverso una riduzione dei tassi di interesse. È tempo che la Banca centrale europea prenda coraggio e tagli il costo del denaro, visto anche il rischio recessione in Germania, in maniera consistente” ha dichiarato il ministro a margine del meeting.