Gaza. ‘Le misure di sicurezza dell’IDF sono in linea con quelle dei paesi occidentali’

Il report australiano in difesa di Israele.

di Simone Chiusa

Lo scorso aprile, un missile lanciato dalle Forze di Difesa Israeliane ha colpito un furgone del World Central Kitchen, una ONG che si occupa di distribuire pasti in aree colpite da crisi umanitarie. Sette dipendenti sono rimasti uccisi. Tra di loro anche una cittadina australiana ha perso la vita. Il governo australiano, non soddisfatto dalla risposta di Gerusalemme, ha aperto un’indagine per fare luce sull’accaduto. Il maresciallo in pensione Mark Binskin è stato nominato consigliere speciale per garantire un’indagine approfondita sull’attacco aereo israeliano.
Binskin è stato capo dell’Aeronautica militare australiana dal 2008 al 2011, e successivamente ha servito come capo delle Forze di Difesa Australiane dal 2014 al 2018. Come parte del suo incarico ha esaminato le procedure dell’IDF e le misure per prevenire incidenti, lavorando in stretto contatto con i funzionari israeliani.
Secondo il rapporto pubblicato dall’Australian, Binskin ha sostenuto ampiamente la risposta di Israele, accettando la tesi israeliana secondo cui l’attacco al convoglio della World Central Kitchen sia stato causato da un grave incidente nelle procedure di targeting.
L’ex funzionario della Difesa si è poi detto soddisfatto delle misure di sicurezza attuate dall’IDF per proteggere i civili, dichiarandole “in linea con quelle dei paesi occidentali, inclusa l’Australia”.
In risposta alla morte dei sette operatori del WCK, le Forze di Difesa Israeliane hanno annunciato di aver licenziato due ufficiali, accusati di aver violato le regole di ingaggio. Tuttavia ciò non è sufficiente e l’opinione pubblica internazionale, anche quella storicamente filo-israeliana, continua a condannare le manovre dell’IDF.