Arabia Saudita. Il colosso francese Thales in corsa per vendere le proprie armi

di Giuseppe Gagliano –

L’ambiziosa mossa di Thales, il colosso francese della difesa, per aggiudicarsi un contratto da 850 milioni di euro per la fornitura di sistemi di difesa aerea a Riyadh, rappresenta un significativo sviluppo geopolitico nel panorama delle relazioni tra Francia e Arabia Saudita. Questa operazione non solo evidenzia l’importanza strategica che il mercato saudita riveste per l’industria della difesa francese, ma riflette anche un cambiamento tattico da parte di Thales, che ha deciso di distanziarsi dalle reti storiche della Francia nel Regno, ormai cadute in disgrazia, per massimizzare le proprie possibilità di successo.
Dal punto di vista geopolitico questo tentativo di Thales si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento delle relazioni militari tra l’Europa e i Paesi del Golfo, con particolare attenzione alla crescente domanda di tecnologie avanzate di difesa da parte dell’Arabia Saudita. Riyadh, che da tempo mira a modernizzare le proprie capacità difensive in risposta alle minacce regionali, soprattutto in un momento di tensioni crescenti con l’Iran e di instabilità in Yemen, vede nella cooperazione con aziende di difesa occidentali una via per potenziare la propria sicurezza nazionale.
Per la Francia un successo in questa operazione rappresenterebbe non solo un traguardo commerciale di grande rilevanza, ma anche un consolidamento della sua presenza in una regione chiave per gli equilibri geopolitici globali. L’Arabia Saudita è uno dei principali acquirenti di armamenti a livello mondiale, e un contratto di tale portata rafforzerebbe il legame strategico tra Parigi e Riyadh, aumentando l’influenza francese nel Golfo Persico.
La decisione di Thales di distanziarsi dalle tradizionali reti di influenza francese in Arabia Saudita, che hanno perso la loro centralità, è indicativa di un cambiamento nelle dinamiche diplomatiche e commerciali. Questa scelta potrebbe essere interpretata come una risposta alla necessità di adattarsi a una nuova realtà in cui le relazioni interpersonali storiche non garantiscono più il successo, spingendo le aziende a cercare nuovi canali di influenza e cooperazione.
Inoltre il contratto per la fornitura di sistemi di difesa aerea, che probabilmente includerà il radar Ground Master 200 (GM200), un prodotto di punta di Thales, si inserisce in una competizione internazionale serrata. I Paesi occidentali, tra cui la Francia, devono fare i conti con la crescente concorrenza di fornitori russi e cinesi, che hanno intensificato i loro sforzi per penetrare i mercati della difesa in Medio Oriente. In questo contesto, un successo di Thales non solo rafforzerebbe la posizione della Francia, ma segnerebbe anche un punto importante nella competizione geopolitica globale per il controllo delle forniture militari.
In conclusione, la corsa di Thales per aggiudicarsi questo contratto in Arabia Saudita va ben oltre un semplice accordo commerciale. Rappresenta un tentativo di riaffermare la Francia come uno dei principali attori nel settore della difesa globale, rafforzando al contempo i legami strategici con un alleato chiave in una regione cruciale per la sicurezza internazionale. Se Thales dovesse riuscire in questa impresa, le ripercussioni geopolitiche sarebbero significative, non solo per le relazioni bilaterali tra Francia e Arabia Saudita, ma anche per l’intera architettura della sicurezza nel Medio Oriente.