Sudan. Continuano le violenze, Msf lascia il Turkish Hospital

di Guido Keller

Rischia di passare per “dimenticato” il conflitto in corso in Sudan, le cui dimensioni continuano a crescere e le cui conseguenze si riversano su centinaia di migliaia di sfollati in fuga dalle violenze. Il termine corretto sarebbe “rimosso”, perché il conflitto del Sudan non è quello “più borgese” dell’Ucraina, ma la guerra tra le Forze armate sudanesi, con a capo il presidente del Consiglio di transizione Abdel Fatah Abdelrahman Buhran, e le Forze per il sostegno rapido (Rsf), guidate dal generale Mohammed Hamdan Dagalo si sta rivelando in tutta la sua drammaticità, con interi centri saccheggiati, città assediate e i profughi costretti in condizioni miserrime a soffrire persino fame e sete.
Ad oggi le Rsf controllano diverse capitali regionali e quasi tutta Khartoum, la capitale, ma è palese che dietro gli scontri fra le fazioni vi sia quello, giocato ancora una volta in casa degli altri, tra Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
Come sempre farne le spese è la popolazione inerme, e oggi Medici Senza Frontiere ha annunciato “la difficile decisione di sospendere il supporto” del “Turkish Hospital di Khartoum”, poiché la situazione del nosocomio, “situato in un’area controllata dalle Forze di Supporto Rapido (Rsf), è diventata insostenibile. Negli ultimi 12 mesi si sono verificati numerosi incidenti violenti all’interno e all’esterno dei locali e la vita del nostro staff è stata ripetutamente minacciata”.
La nota riporta che “Nell’ultimo anno, il personale di MSF che opera all’interno del Turkish Hospital è stato frequentemente attaccato, sia all’interno della struttura che per strada durante il tragitto per andare o tornare dal lavoro. Molti sono stati minacciati di arresto. A inizio giugno un dipendente di MSF è stato perfino prelevato all’interno dell’ospedale da due uomini armati e successivamente portato in un luogo sconosciuto dove è stato picchiato”.
Nel comunicato viene spiegato che “Anche nel Bashair Teaching Hospital di Khartoum, supportato da MSF, ci sono state diverse incursioni armate negli ultimi mesi e tra ottobre 2023 e gennaio 2024 MSF è stata costretta a sospendere le attività chirurgiche nell’ospedale, pur mantenendo le altre attività. La situazione della sicurezza è peggiorata in modo significativo, soprattutto a Khartoum”.
Ad oggi né l’iniziativa Onu, né quella Usa sono state in grado di raggiungere accordi con le parti per fermare le ostilità.